
Tempo di voti,
tempo di ricaricare le batterie per la ripresa,
tempo di voltarsi indietro e guardare la maestosità della fantasia umana.
La fantasia è il mio pane quotidiano, spero di non perderla mai.
5′ lettura post
Anche questa estate volge al termine e anche oggi vi propongo un contenuto che penso possa interessarvi: una personale classifica delle ultime letture. Non lo faccio spesso perché mi serve un po’ di tempo per lasciare decantare nel mio “palato mentale libroso” le varie storie e le emozioni che mi hanno suscitato.
Ma questa volta sento che potrebbe essere il momento di fermarsi e dare un voto a queste letture estive.
Lo ammetto subito: è stata una estate prevalentemente fantasy. Dopo la fatica accademica, quest’anno avevo bisogno di evadere e il fantasy rimane per me un genere di estremo conforto.
Ho letto 8 libri che mi hanno decisamente soddisfatto, con alcune differenze (siamo sulle 4 stelline), quindi le cose sono due: o il mio spirito critico si è rammollito alla fine di questo anno accademico lungo e faticoso, oppure ho trovato davvero delle buone letture. Non saprei, lascio a voi il giudizio e, se volete, anche un commento. Ho scoperto che tendo a dare molti 4 e, di conseguenza, questo voto è sufficientemente variegato.
Fatemi sapere se vi piacerebbe vedere anche qualche prodotto video su questo blog o contenuti di diverso tipo. Farò presto un sondaggio sul mio canale Instagram, quindi state all’erta, se vi va di seguirmi e di darmi la vostra opinione.
Come sempre vi metto tutti i link allo shop di Amazon. Se comparte da questi mi aiutate a proseguire con questa avventura, poiché riceverò una piccolissima commissione. Grazie infinite a chi mi sta già aiutando.
Bando alle ciance…






Ottavo posto per Echi in Tempesta di Christelle Dabos con un buon 7,00
… iniziamo subito con l’ottavo posto, ovvero l’ultimo di questa classifica. Il gradino più basso se lo aggiudica, infatti, Echi in tempesta con 7,00/10.
Questo libro era troppo atteso (non solo da me) e l’autrice aveva inserito nei precedenti episodi della saga troppi elementi che dovevano essere chiusi perché questo volume fosse un successo. Credo che la pressione fosse troppa. Non fraintendetemi: non intendo dire che sia stato un flop ma certamente ha ampiamente deluso le mie aspettative.
Visto che vi ho fatto una recensione dedicata, vi rimando a quella per ulteriori mie opinioni. La trovate qui. È comunque una buona lettura di svago, solo non aspettatevi troppo.
Titolo: Echi in Tempesta
Autore: Christelle Dabos
Editore: e/o
Anno: 2020
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Settimo posto per Il regno corrotto di Leigh Bardugo con 7,57
Tra Echi in tempesta e Il regno corrotto ci sono 0,57 punti di differenza, ma siamo su due piani completamente diversi: la scrittura e i personaggi della Bardugo sono nettamente superiori a quelli della Dabos, a mio parere. Per diversi motivi: la Bardugo non fa praticamente mai gli “spiegoni”, ovvero quelle descrizioni lunghe che servono a spiegare le dinamiche degli eventi. All’interno de Il Regno Corrotto, e anche di Sei di Corvi, non troviamo mai questo tipo di descrizioni perché i personaggi e la trama sono in grado di assolvere naturalmente a questo compito. Invece la Dabos ne mette parecchi, soprattutto nell’ultimo episodio della serie, perché ha troppi punti aperti da risolvere.
Il regno corrotto, secondo e conclusivo capitolo della duologia iniziata con Sei di Corvi, mi è piaciuto molto per la sua ambientazione e l’atmosfera che ne consegue: siamo infatti a Ketterdam, una cittadina affacciata sul mare dove violenza, tradimenti e (dis-)onore sono la regola per sopravvivere. In questo libro i personaggi non sono principi o eroi ma ladri, assassini professionisti, ex prostitute che cercano un modo per riscattarsi e per uscire da una vita di stenti al “servizio” (spesso non piacevole) di qualche padrone (uomo e donna). Ed è proprio questa ambientazione che trovo molto interessante, più che nel primo volume della duologia, dove invece siamo in viaggio verso una fortezza inespugnabile.
Gli elementi che meno mi sono piaciuti e che non gli fanno guadagnare 8 punti sono i personaggi e la loro evoluzione: una volta conosciuti nel primo libro, in questo secondo episodio non impariamo molto di più su di loro. Mantengono quasi inalterate le loro caratteristiche e la loro crescita è parecchio limitata. Altro elemento a sfavore è la quasi onniscienza di Kaz: dopo un po’ diventa pesante che lui arrivi e spieghi sempre tutto! Capisco che serve ai fini della trama, ma si poteva fare meglio.
Non mi dilungo sulla trama, poiché ho scritto un post dedicato e che trovate qui.
Ad ogni modo, questo libro ottiene per me un buonissimo 7,57 che equivale ad un 4 stelle pieno.

Titolo: Il regno corrotto
Autore: Leigh Bardugo
Editore: Mondadori
Anno: 2019
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Sesto posto per Coraline di Neil Gaiman con 8,29
Sopra Il regno corrotto troviamo un libro cult della letteratura grottesca per bambini/ragazzi. Siamo di fronte ad un grande scrittore: Neil Gaiman che è, per me, uno dei 3 “re” per eccellenza dei generi horror, dark, grottesco (Burton, King, Gaiman). Qui entriamo nell’olimpo del godimento della lettura. È un libro da non perdere, una lettura di svago vera e propria, che ti tiene attaccato alla pagina fin dal principio. Si legge in una giornata, è una lettura breve ma intensa. Si viene immediatamente catapultati in un mondo strano, misterioso, grottesco che ti si appiccica addosso come una ventosa ma che non risulta mai pesante. Anzi, il punto di vista di Coraline è fresco, giovane e relativamente spensierato.
Il libro racconta la storia di Coraline, una bambina vivace e spensierata, che si trasferisce in una nuova casa con la famiglia durante le vacanze estive. Coraline è figlia unica e chiede spesso attenzione ai genitori che sono però impegnati tra lavoro e impegni “da grandi”. Coraline viene quindi mandata ad esplorare i dintorni, la casa stessa e far conoscenza con i vicini (personaggi piuttosto peculiari). In uno di questi pomeriggi di noia (nota di chi scrive, Santa Noia!), la bambina scopre che nell’appartamento c’è una porta che si apre su un muro di mattoni. La sua curiosità si accende, anche se la mamma le dice che probabilmente affaccia sull’appartamento disabitato attiguo al loro. Senonché una notte, Coraline trova la porta aperta e al di là non il muro di mattoni ma un corridoio buio. Questo è l’inizio di una avventura che la porterà a conoscere la sua “altra madre”, il suo “altro padre” e gli “altri vicini”.
È davvero una bella lettura anche per bambini non troppo piccoli e ragazzi, ma direi che Neil Gaiman è una garanzia di godimento anche per gli adulti. Vi consiglio di suo anche Il figlio del cimitero (che trovate qui).
Titolo: Coraline
Autore: Neil Gaiman
Editore: Mondadori
Anno: 2004
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Al quinto posto Sei di corvi di Leigh Bardugo con 8,43
Bello, bello, bello. È quasi un cinque stelle. Ve ne ho parlato diffusamente qui in un articolo dedicato. Ripeto solo che è una lettura davvero piacevole e coinvolgente, che è stata in grado di tenermi sveglia la notte. Una volta tanto il protagonista non è un solo personaggio ma l’autrice affronta in questa duologia la dinamica del gruppo.
Bella atmosfera, buon world building, fantastici i personaggi che non sono mai scontati. Tra questo e il seguito ho decisamente preferito questo, tranne che per l’ambientazione che, invece, trovo più riuscita ne Il Regno Corrotto.
Da non perdere, anche per chi ama notare lo stile di scrittura e i tecnicismi letterari. Chissà se Mondadori ci darà la gioia di vedere la pubblicazione in italiano degli altri volumi del GrishaVerse…

Titolo: Sei di corvi
Autore: Leigh Bardugo
Editore: Mondadori
Anno: 2019
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Al quarto posto Il mare senza stelle di Erin Morgenstern con 8,57
Siamo nell’olimpo delle mie letture di questa estate. Questa è una novità appena uscita in Italia, a cui forse dedicherò un articolo singolo (anzi fatemi sapere se vi interessa). Era un libro molto atteso e che, all’estero, ha diviso gli amanti del genere tra adoratori e diffamatori. Poche le vie di mezzo che ho trovato. E devo ammettere che sono d’accordo: questo è un libro che si ama o si odia.
Siamo in America, al giorno d’oggi. Zachary Ezra Rowlins, un giovane laureando alla facoltà di Nuovi Media, ovvero di “videogiochi” (perché non esiste in Italia?), con la passione per la lettura entra in possesso, per caso, di un libro al cui interno, in un capitolo, trova descritto un episodio della sua infanzia. Questo episodio coinvolgeva un vicolo buio, una porta dipinta sul muro e lui. Nessun altro. Nessuno poteva averlo visto quel giorno e lui non ne aveva mai parlato con nessuno. Come è possibile rileggerlo in un libro? Inutile dire che questo libro diventa per lui un’ossessione: letto e riletto più volte in una notte insonne, una frase cattura la sua attenzione “E così il figlio della veggente non trova la sua strada verso il Mare Senza Stelle. Non ancora”.
Cosa è il Mare senza Stelle? Dove si trova? Cosa significa quel “non ancora”?
Queste domande verranno presto interrotte da strani episodi: Zachary è spiato e seguito. Qualcuno cerca il libro. La sua avventura lo porterà alla Baia, una fantastica libreria sotterranea. Non posso descrivervi la maestosità, bellezza, intimità, gioia, immaginazione, fantasia che questa libreria ha fatto scaturire nella mia mentre. Un fiume di emozioni sono sgorgate dalla descrizione delle sale, dei volumi, dal coinvolgimento delle dinamiche del tempo e, se non svelo troppo, di storie d’amore bellissime e coinvolgenti.
Io sono rimasta alla Baia, sto cercando la mia porta dipinta in ogni angolo e vicolo che incontro. Spero che mi arrivi per posta un testamento di uno zio sconosciuto.
“Un bambino all’inizio di una storia non ha alcun modo di sapere che quella storia è cominciata”
Titolo: Il mare senza stelle
Autore: Erin Morgenstern
Editore: Fazi
Anno: 2020
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Terzo e secondo posto parimerito per Il circo della notte di Erin Morgenstern e per Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood, con 8,86
Qui siamo di fronte a due mondi tanto immensi quanto distanti. Il racconto dell’ancella, ormai un classico della distopia, che è stato consacrato dalla serie tv omonima (che io non ho visto e che non so se vedrò) e Il circo della notte: primo romanzo di Erin Morgenstern, un fantasy sulla magia e sui maghi che si discosta completamente dal riferimento di Harry Potter (il ché è ormai una fortuna).
Della Morgenstern credo di aver quasi preferito questo al Mare senza Stelle. Credo. In realtà ho ancora dei dubbi, ma l’ambientazione del circo è davvero azzeccata per questa trama. L’accostamento di colori e odori così riuscito che mi sembra di averlo visitato per davvero quel circo dai tendoni bianchi, neri e grigi. La storia parla di due maghi adulti che si sfidano a colpi di magia attraverso due discepoli, appositamente addestrati in una specifica scuola di magia: Celia Bowen (figlia di uno dei due maghi) addestrata in una magia naturale, che sgorga da lei stessa e che è innata, e Marco Alisdair che la magia l’ha imparata sui libri e che fa largo uso di simboli, scritte e rune per attivarla. I due maghi sfidanti non si conoscono e non sanno chi sia l’altro. L’unica cosa che conoscono è che il circo è il loro terreno di gioco. Andrebbe tutto bene se non fosse che ad un certo punto i due ragazzi si incontrano, si riconoscono a vicenda e si innamorano. Di uno di quei amori travolgenti, giovani, che non ti lascia spazio per altro, che ti coinvolge completamente e ti sconvolge.
Questo è un bellissimo libro. Io non amo particolarmente le storie d’amore e, per fortuna, non è il tema centrale della trama, ma in questo caso lo trovo un elemento che la arricchisce ed è sviluppato molto bene. L’elemento più bello e che mi ha completamente catturata è però l’ambientazione. I diversi tendoni, l’albero che affonda le sue radici in una mitologia varia e antica, le Cene di Mezzanotte: insomma, anche in questo caso la Morgenstern fa centro.
Non nascondo, però, che trovo alcune lacune nella logica della trama, soprattutto verso la fine.

Titolo: Il circo della notte
Autore: Erin Morgenstern
Editore: BUR Rizzoli
Anno: 2017
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Il racconto dell’ancella è un bellissimo, cupo e doloroso romanzo distopico. Offred è un’ancella: una donna impiegata a fini riproduttivi in un mondo dove i bambini sono un bene raro e prezioso, dove le radiazioni portano ad aborti e a morti premature, dove la donna è vista come una risorsa (e un pericolo). Siamo in un regime oligarchico di forte stampo patriarcale pubblicizzato però come promotore di una società delle donne.
Offred è l’ancella di un uomo potente e vive nella sua casa con la moglie “ufficiale”, dovendo sottostare a riti di “fertilizzazione” non proprio piacevoli. Passa la quasi totalità della giornata in una piccola stanza a pensare e le sono concesse alcune, poche, uscite per fare la spesa e per le visite mediche. L’enorme problema di questa storia e l’elemento da cui scaturisce la sua forza emotiva è che Offred non è nata in questo regime, al contrario. Lei fa parte della generazione di mezzo che ha vissuto nel mondo occidentale come lo conosciamo noi e ha visto modificarsi gli eventi, l’ascesa al potere dell’oligarchia e le false speranze della sicurezza e della fine della violenza nei confronti del genere femminile.
È un libro imprescindibile, a mio parere, per tutti. Capire cosa può fare la demagogia, le false promesse, le vie politiche troppo facili e più che mai un tema attuale. E urge che le persone leggano queste cose, anche quando sono di fantasia.
Sono, tra l’altro curiosa, di leggere il seguito dal titolo I Testamenti che è appena uscito. Se vi interessa lo trovate qui.
Titolo: Il racconto dell’ancella
Autore: Margaret Atwood
Editore: Ponte alle Grazie
Anno: 2019
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Il vertice della classifica è occupato da Circe di Madeline Miller con 9,29
Il primo posto è senza dubbio occupato da Circe che è stata per me una rivelazione. Io non amo i romanzi a sfondo mitologico, per una semplice ragione: ho fatto studi classici, ho letto e studiato la mitologia e puntualmente gli scrittori moderni tendono ad appiattirla in romanzi e trame dalla profondità di un foglio di carta. Odio quando il mito viene sfruttato perché vende, perché fa riferimento ad un mondo affascinante, colmo di potere immaginifico.
Ecco qui, invece, incontriamo una Autrice, con la A maiuscola. Brava, rispetta il mito e ne dà una lettura profonda, inconsueta, scritta bene, interessante, coinvolgente. Circe è sempre vista come la strega maledetta che trasforma gli uomini in maiali per il suo piacere personale e che trattiene Odisseo dal ritorno a casa.
Ebbene non è così. In questo romanzo, Circe è prima di tutto una donna, con sentimenti, emozioni e un passato (centenario, essendo una dea) non piacevole. La Miller ci accompagna in un racconto introspettivo che non scade mai nel banale e che non appare artificioso. Al contrario, sembra quasi che finalmente il mito sia stato letto correttamente da una società che forse finalmente e piano piano inizia a non essere così patriarcale (mah, speriamo!).
Tanti affermano che si tratti di una lettura femminista, io credo che sia una bellissima lettura che restituisce alla storia e al mito una figura a tutto tondo.
Brava, brava, brava.

Titolo: Circe
Autore: Madeline Miller
Editore: Sonzogno
Anno: 2019
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Siamo giunti al termine di questa classifica. Sono molto soddisfatta delle ultime letture fatte e spero di proseguire così nei prossimi mesi. Fatemi sapere se avete letto alcuni di questi libri e se questo tipo di contenuti vi piace e vi interessa.
Alla prossima!
G.L.
