“Studiare non è una cazzata” e grazie tante, verrebbe da dire. O almeno questa è stata la mia prima reazione a questo titolo. In fondo, tutti coloro che ruotano intorno al mondo accademico, in qualche modo, sanno che, in effetti, studiare non è una “cazzata”. Ma è davvero così? Tutti coloro che studiano e insegnano lo pensano davvero? E che dire del resto della società? A partire dai genitori, dagli amici di studenti e professori, per arrivare a chi opera lontano da questo mondo (qualcuno ha detto politici?) è necessario ammettere che questa dichiarazione non è affatto scontata.
In effetti abbiamo tutti sentito parlare di studenti “svogliati”, di professori “che non capiscono” o che “si arrendono” di fronte ad una presunta o reale mancanza di interesse da parte dei loro alunni; di genitori che sconsigliano l’università ai propri figli perché “tanto non serve più a niente”; di amici lavoratori che prendono in giro gli studenti universitari che “stanno perdendo il loro tempo” o che “sono schiavi del sistema” o, ancora, che sono dei “bamboccioni” (che parola terribile)!
Ecco che un libro che intenda mettere in evidenza la complessità del mondo dello studio, in maniera semplice e facilmente raggiungibile da chiunque (anche dalla zia Maria che ha la terza elementare e che spesso discute questi temi) è sicuramente il benvenuto.

Il libro di cui parliamo oggi è, appunto, Studiare non è una cazzata, ultima uscita di Alessandro de Concini, autore, imprenditore digitale e creatore di contenuti su Youtube e altrove. Il libro è edito da Feltrinelli, per la collana Urra, ed è una nuova uscita di quest’anno (Aprile 2023).
Il libro è scritto bene, è interessante, e, come direbbero gli anglofoni (questo a beneficio di chi non apprezza le parole straniere), è user-friendly.
Il libro, in breve
Il libro contiene una raccolta argomentata (su questo ci torniamo) di falsi miti attinenti il mondo dello studio. È diviso in due sezioni, oltre ad una introduzione. La prima parte raccoglie le teorie pseudoscientifiche propriamente legate al metodo di studio, come gli stili di studio, la memorizzazione veloce, l’uso delle mappe mentali, le tecniche di apprendimento nel sonno, fino alla più famosa strategia “leggere e ripetere”. La seconda parte, invece, raccoglie sempre teorie pseudoscientifiche ma, questa volta, più generalmente legate al mondo delle scienze cognitive, quindi al cervello e alla mente. Tra queste ultime sono incluse, per esempio, le strategie di aumento del Quoziente Intellettivo (il QI), le differenze di intelligenza tra sesso femminile e maschile, il tema della PNL (tranquilli, nemmeno io sapevo cosa fosse), fino al multitasking (sì, ci tengo proprio alle parole inglesi, mi spiace).
Perché studiamo? Per chi studiamo? Che risultato cerchiamo di ottenere? Che senso ha tutto questo sforzo, se alla fine non ci resta altro che qualche corrispondenza automatica per rispondere a delle domande? Lo studio è un impegno enorme, un vero e proprio lavoro, e se non ci lascia niente, se non ci aiuta a sviluppare conoscenze e competenze reali e durature, se non ci arricchisce, se non ci stimola, se non cii fa crescere come esseri umani, è solo tempo perso.
Alessandro de Concini, Studiare non è una cazzata, p.95
Tre critiche
Esiste, come sempre, un “ma”. Il libro è interessante ma ha qualche difetto che mi ha infastidito. Sia chiaro, niente che ne pregiudichi la lettura, parliamo più che altro di un fastidio personale! Procediamo con ordine (ça va sans dire, il mio).
Il primo elemento critico che ho trovato in questa lettura è la semplicità alle volte eccessiva e un po’ forzata dello stile di scrittura e della trattazione. Servivano così tante parolacce? Non bastava quella nel titolo? Alle volte l’uso della parolaccia può essere una strategia interessante, di aggancio, di tono, eccetera. E quindi concordo sul titolo. Sul numero di volte in cui questo gergo compare all’interno, invece, già un po’ meno. L’ho trovato forzato.
Non sto dicendo che il libro tratti in maniera semplicistica la materia (o che le parolacce non possano essere utili), perché non è così, ma è certamente molto semplificata. È senz’altro voluto dall’autore, per poter essere compreso da tutti, ma molti capitoli tendono a diventare oscuri a chi non abbia visto almeno uno dei suoi video o abbia partecipato ad un suo corso, o ancora sia incappato personalmente in una delle teorie pseudoscientifiche presentate. Ecco: per queste ultime persone (l’autore stesso, secondo quanto riferisce, e me compresi) questo libro è molto utile.
Il secondo elemento critico è la quasi totale assenza di strategie operative, alternative alle teorie proposte. O meglio: sono citate, con rimandi agli altri prodotti dell’autore, ma mai approfondite (ovviamente). Infatti diverse cose sono date per scontate, a mio parere erroneamente. Un libro di questo genere dovrebbe (quasi) bastare a se stesso. Se ci sono troppi rimandi a prodotti diversi dello stesso autore, ecco che la cosa puzza un po’ troppo di marketing. Se, quindi, avete acquistato il libro immaginando di imparare delle strategie operative, sappiate che non è questo il prodotto giusto. Andate verso i contenuti online che l’autore stesso propone, sia gratuitamente su Youtube, sia a pagamento nei suoi corsi.
Io ho potuto vedere una parte di uno dei corsi, il modulo sulle strategie di lettura, per la precisione, e posso dire che l’autore sa il fatto suo e la pratica la propone, ed è pure ben fatta! Tra l’altro se vi interessa il tema della lettura efficace quel modulo ve lo consiglio: sono 50 euro ben spesi (mia opinione personale)! Invece, se vi interessa un libro a tutti gli effetti, cartaceo (o digitale), segnalo che esiste un altro titolo dello stesso autore, Vince chi impara. Guida strategica all’apprendimento efficace che dovrebbe colmare in parte questa lacuna.
Il mio consiglio, quindi, è di leggere “Studiare non è una cazzata” solo se ricadete in uno dei casi evidenziati sopra (conoscete già l’autore o siete interessati ad una delle specifiche teorie presentate) altrimenti recuperate prima il materiale online oppure l’altro suo libro. Io lo leggerò prossimamente e l’ho già acquistato. Vi farò sapere.
Il terzo, e ultimo, elemento di criticità è la mancanza di un sistema di citazioni e riferimenti accurato. L’apparato bibliografico in fondo al libro è corposo (molto più di altri libri sul tema) ma non copre esattamente tutti i riferimenti presenti nel libro. Tuttavia, questo aspetto non ne inficia la lettura né tantomeno la possibilità di avere riferimenti per approfondire ulteriormente. Non credo sia per mancanza di conoscenza dell’autore, che mi sembra invece ben preparato, ma credo che si tratti di sviste legate, forse, alla fretta di chiudere la pubblicazione e mandarla in stampa. Peccato.
Cosa mi è rimasto?
L’interesse per il tema e la voglia di approfondire le scienze cognitive, il metodo di studio e la lettura efficace.

L’autore
Alessandro de Concini è un insegnante, divulgatore e imprenditore digitale, come si legge sulla sua pagina. Offre corsi e coaching online sul tema del metodo di studio e fornisce anche tanti materiali gratuiti. Vi segnalo il suo primo libro, autoprodotto, sulla lettura, che potete scaricare direttamente dal suo sito. Lo dovreste trovate quasi subito, in quanto compare come pop-up mentre navigate il sito. Inoltre produce frequenti contenuti gratuiti su Youtube. Io consiglio sempre di frequentare per qualche giorno l’autore nel materiale gratuito che mette a disposizione e poi, di conseguenza, decidere se acquistare o meno i suoi libri e corsi. Personalmente ammiro la sua serietà, il modo e il contenuto che insegna, in quanto lo trovo approfondito e interessante. Ottimo lavoro!

Se vi interessa, guardate o leggete anche…
Un libro e un video.
Il libro è Come si fa una tesi di laurea di Umberto Eco. È sicuramente datato ma non solo Eco è di uno degli intellettuali più importanti della nostra società è anche un libro che ha ancora molto da raccontare, spiegare e, soprattutto, ispirare. Ha il principale merito, a mio parere, di indirizzare chi vuole fare ricerca, fornendo utilissimi consigli operativi su come procedere nel lavoro intellettuale . Io lo rileggo periodicamente e ogni volta mi lascia qualcosa di diverso.
Il video è di Rick du Fer (altro autore, divulgatore, filosofo di cui vi consiglierò spesso contenuti) ed è intitolato Leggere BENE o leggere TANTO? Guida per lettori insicuri. In particolare qui trovate un assaggio del contenuto del video e qui il video completo. Entrambi consigliati per capire come essere parte della lettura e del libro stesso (anche facendosi prendere a sberle, citando l’autore del video).
Come sempre, grazie per essere stati con me fino a questo punto e alla prossima lettura e riflessione scomposta. Se siete arrivati fin qui, mi consigliate una lettura e/o un contenuto digitale in tema?
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